Credo che in un caso come questo, una maschera Kobiay dei Bwa del Burkina Faso, possiamo dirci davvero davanti ad un miracolo compositivo di rara efficacia.
Il livello di astrazione di questa maschera è sommo; particolarmente rigorosa è l’esattezza delle sue geometrie e la sinteticità delle sue forme che nulla concedono alla decorazione.
La capacità esecutiva di questo ignoto scultore raggiuge stupefacenti livelli nelle ardite soluzioni formali.
Forme, volumi e simmetrie infatti, sono perfettamente calibrati nello spazio e si fondono in un’astratta armonia di grande potenza costruttiva.
Il risultato è un manufatto che unisce le caratteristiche di ancestrale evocazione ad un fortissimo rigore geometrico che conferiscono alla maschera uno straordinario vigore espressivo.
Dove ha attinto la cultura di questo popolo, le forme disegnate dalla maschera?
Nel modello percettivo occidentale, la genesi dell’astrattismo, quale iconografia artistica data i primi decenni del XX sec, fatti salvi alcuni esempi antecedenti, come in certe opere di William Turner.
W. Turner, Sun setting over a Lake, c. 1840
L’occidente concepisce pertanto la figurazione astratta dopo un processo millenario di riflessione, svolte, tentativi, anticipazioni, fallimenti…e non sempre l’esito è apprezzato come dimostra la storia dell’Impressionismo.
Il mondo tribale, al contrario, raggiunge l’astrazione apparentemente con estrema facilità, senza particolari scossoni e sovvertimenti.
Questa mirabile maschera ne è l’esempio, ma tanti altri casi si potrebbero citare. Ed allora, non è il momento di riflettere sul concetto eurocentrico di Arte ? Forse, nello sviluppo percettivo delle forme e dei volumi e quindi dello spazio, un piccolo tributo di merito va pure riconosciuto a questi misconosciuti, arbitrariamente definiti “selvaggi” ed alla loro stupefacente creatività.
Per saperne di più sulla maschera Bwa, cliccare il link: http://artidellemaninere.forumattivo.it/t368-bwa-people-kobiay-mask-dedougou-western-burkina-faso