E’ innegabile che, come per ogni cosa, il tempo agisca da fattore di cambiamento anche sulla considerazione estetica delle opere di Arte Africana.
Mi riferisco all’evoluzione del gusto cioè a quel progressivo slittamento verso forme, volumi, colori…che poi determinano scelte collettive a favore o meno di determinati oggetti, situazioni, parole.
Non è tanto il gusto individuale che mi interessa in questo momento, quanto quello collettivo che non è da identificarsi con la moda, essendo essa medesima un sottoprodotto del gusto collettivo.
A questo proposito, a proposito cioè dell’attuale apprezzamento delle forme astratto/concettuali, mi pare corretta una riflessione che si ricollega all’arte contemporanea e che ha avuto anche grosse ricadute sull’evoluzione del gusto artistico.
La percezione dell’arte contemporanea è da ricondurre a una dualità insita nella sua storia da Marcel Duchamp in avanti ( 1920 ) e cioè il fatto che, da quel momento in poi, il fulcro di ciò che viene definito arte si sposta dagli aspetti tecnici e decorativi a quelli concettuali.
Quindi, in ambito contemporaneo, la cosiddetta qualità va di pari passo con la freschezza dell’intuizione, anzi, è proprio quest’ultimo aspetto a determinare parte significativa del valore di un’opera .
Questo mutamento di gusto ha inciso anche nella considerazione dell’Arte Africana, portando ad un apprezzamento e ad una valorizzazione delle forme inusitate, ardite, francamente impensabili stante il loro intrinseco livello di astrazione concettuale, a scapito di un ritenuto stantio figurativismo delle forme classiche.
Senufo, Kpeli-Yehe mask, Coll. privata, Milano
Tutto questo, si badi, lo dico senza minimamente esprimere un giudizio di valore che privilegi l’astrazione sul figurativismo o viceversa, ma semplicemente sottolineando un elemento che può aver inciso nell’evoluzione del gusto collettivo e quindi anche nella valorizzazione economica di alcuni oggetti a scapito di altri.
A parte il fatto, poi, che raramente a ben osservare, una scultura africana o una maschera possono ben definirsi figurative tout-court; non lo sono per esempio le statue congolesi o le maschere Dan, che a prima vista potremmo definire tali.
Maternità Yombe. Coll. Myron Kunin, in novembre esitata da Sotheby’s, http://www.sothebys.com/en/auctions/ecatalogue/2014/myron-kunin-collection-african-art-n09225/lot.95.html